Vittorino Chizzolini
Apostolo dell’educazione cristiana

“La nostra scuola non è più un'aula, è una navicella: salpa e va verso lidi nuovi, apre la via”
Nel 1925 l’allora diciottenne Vittorino Chizzolini era da un anno maestro e volendo avere “una preparazione più larga di mente e di spirito“ chiese a padre Gemelli (fondatore dell’Università Cattolica) di essere ammesso all’Istituto Superiore di Magistero, il cui accesso a quel tempo era riservato alle sole studentesse.
Nella lettera di richiesta scrisse: “Diventare maestro e darmi tutto all’educazione dei piccoli è sempre stato il mio supremo ideale; per esso ho fatto sacrificio dell’avvenire che mi offriva l’antica azienda paterna”.
Nel 1927 in occasione di un corso di esercizi spirituali così pregò: “…tutto me stesso Vi offro, o mio Creatore … Fate che un giorno possa diventare nella maniera che Voi disporrete, un Vostro ferventissimo apostolo. La mia vita ha questo ideale; Voi Signore me lo avete acceso; lo alimento con il desiderio e la speranza: un giorno sarà realtà”. Questa aspirazione lo accompagnò per tutta la vita, facendolo diventare un autentico “apostolo dell’educazione cristiana”.
Animato dalla volontà di portare il messaggio di Cristo agli insegnanti, affinché questi lo trasmettessero ai bambini e ai ragazzi, spese gran parte delle sue energie per favorire le vocazioni magistrali. Con questa missione sempre salda nel cuore venne chiamato a collaborare con l’Editrice La Scuola diventandone un instancabile animatore.
Il professor Vittorino Chizzolini è scomparso nel 1984, lasciando un’indelebile traccia nel cuore di quanti lo hanno incontrato.
“La nostra scuola non è più un’aula, è una navicella che si disincaglia da una riva, alla quale sono ancorate troppe cose vecchie: salpa e va verso lidi nuovi. Questa navicella è la scuola del popolo, messaggio di un mondo in cammino.
La scuola apre la via. Sulla scia della scuola il mondo si mette a navigare verso la nuova civiltà sociale. Dietro a noi, invisibile, è un Nocchiero che ha le mani irruvidite dalla fatica e crocifisse, un Nocchiero maestro che guida con la forza dell’amore”.